Quando recito riesco a non sentire lo scorrere del tempo.
Come attore e insegnante accompagno le persone fuori dalla loro zona di comfort, verso un gioco che diverte ma sa anche rivelare. Chi sceglie di stare al gioco scopre parti di sé e degli altri. Con il teatro o con il racconto di una storia, apro finestre su mondi altri, spazi nuovi in cui guardarsi e incontrarsi.
In Wyde porto la mia “follia buona”: la polvere del teatro, l’empatia e la tenerezza che servono quando si sale in scena.
Il mio modo personale di prendermi cura degli altri
Mi piace osservare le persone con cui lavoro: i loro rituali, i gesti che ripetono, le parole che scelgono più spesso.