A volte il cambiamento comincia con uno sguardo. Quello che ti fa fermare e pensare: “Qui c’è qualcosa da ascoltare, prima ancora che da capire.”
Da anni accompagno persone e organizzazioni che scelgono di crescere davvero. Creo spazi in cui si può rallentare, dire le cose come stanno, trovare parole nuove per raccontarsi e poi ripartire. Mi muovo tra apprendimento, identità e trasformazione, portando sempre con me una domanda: cosa serve, adesso, per fare davvero un passo avanti?
Dopo quindici anni in ISTUD Business School, oggi affianco realtà che non cercano scorciatoie ma percorsi veri, fatti di consapevolezza e azione. Insieme a Gregorio Di Leo ho fondato Wyde: un luogo in cui il cambiamento si costruisce passo dopo passo, con metodo, visione e concretezza.
La mia formazione è in Scienze Politiche, presa a Trieste dopo un percorso poco lineare: sassofono, danza classica e motocross in Friuli. A prima vista non c’entra nulla, ma per me è sempre stato tutto collegato.
In Wyde porto il mio sguardo attento, la capacità di cogliere i fili sottili che tengono insieme persone, storie e direzioni. Cura, presenza, pragmatismo. E il desiderio di costruire, insieme, strade che prima non esistevano.
Il mio modo personale di prendermi cura degli altri
Ricordo i dettagli: le parole che contano per qualcuno, un gesto fatto senza pensarci, un silenzio che dice più di mille cose. Li custodisco. E, quando serve, li riporto lì, al momento giusto. Perché sentirsi visti cambia tutto.
Nota importante: se ci incontriamo, niente caffè. Offrimi un tè. Ma buono.